Tenuta Pietramora nasce dall’ostinazione di una famiglia, che ha voluto riconoscere alla Maremma Toscana il suo valore, impegnandosi nella ricerca e nella produzione di altissima specializzazione della vite. Il fulcro nevralgico dell’azienda è la produzione di Sangiovese, con un linguaggio sconosciuto per la Maremma, definito come zona-azione. La produzione ha voluto distinguere nei 3 prodotti portanti, tre espressioni estremamente diverse della nostra DOCG Morellino di Scansano, vedendo come protagonista le vigne esposte a Nord Est per il Germile, quelle del versante Sud Ovest per il Brumaio e la selezione delle migliori uve per il Petramora in perfetta armonia con un taglio di Merlot. Nelle schede tecniche allegate troverete due Sangiovese in purezza entrambi invecchiati in acciaio, con due personalità distinte; il Germile, pronto, fresco e di facile beva e il Brumaio, sicuramente il prodotto più identificativo del nostro terroir, con il suo carattere marcato e un’intensità gusto olfattiva che lascia il segno. Il Petramora nasce dall’esigenza di raccontare il territorio con uno sguardo rivolto al mercato internazionale, per gli amanti di vini fini, eleganti, di struttura corpo e carattere, dato anche dall’affinamento in botte grande. “Mio padre ha pensato ai risultati da raggiungere prima dell’impianto dei vigneti, sostenuto dalla mano e dalla mente sapiente di Oriano Scheggi, agronomo e cantiniere di uno dei più grandi produttori dello scenario internazionale, Angelo Gaja, alla Pieve di Santa Restituta, territorio del Brunello.
È molto importante quando si parla dei risultati di un’azienda vitivinicola parlare del progetto azienda, se nasce con essa prima ancora del suo sviluppo, i risultati saranno sbalorditivi, perché nulla viene a caso. Oriano ha pensato agli impianti vegetativi a seconda delle esposizioni e del risultato che volevamo ottenere. Purtroppo, nel nostro disciplinare non è consentito utilizzare la parola CRU e Selezione, ma questo non ci impedisce di poter descrivere i nostri prodotti in tal senso, di raccontarli, essendo trattate le vigne a seconda del sole e della presenza di acqua in modo totalmente diverso, curando molto l'aspetto fogliare, come delle vere e proprie CRU.
Tutti i processi in vigna sono curati a mano, da me e mio padre Pietro, lui si occupa più del lavoro sul campo e dei rapporti commerciali in Italia, io dell’aspetto della vinificazione, dei tagli dei vini e della commercializzazione all’estero.
Sono Sommelier da tanti anni e docente di Sommellerie, amo dunque il mondo del vino da sempre ed avere la possibilità e il privilegio di tagliare i vini marcandoli della mia personalità mi permette un valore identitario totale con i prodotti, la possibilità di raccontare una storia coerente nel tempo e di conseguenza garantire anche al cliente finale una costante integrità del prodotto. Indipendentemente dall’espressione di ogni singola annata esiste un carattere identitario incontestabile, che va difeso in quanto anima del territorio che si racconta e nonostante le infinite variabili che accompagnano la produzione vitivinicola e le scelte sul campo, il mio Must è produrre vini puliti, interessanti da bere, testimonianza del terroir da cui sono prodotti e pertanto VERI.
Anche per questo abbiamo deciso di focalizzare l’attenzione sui vitigni autoctoni e più rappresentativi della Maremma, il Sangiovese e il Vermentino. Sono sempre a sostegno dei nostri agenti, distributori e importatori qualora richiesto per eventi di promozione e affiancamento, proprio perché il vino è una bevanda viva, che si basa nella vendita sul principio della comunicazione; su questa idea nascono anche le etichette, da me dipinte acquerello su carta. Volevamo l’Hand made anche sul volto della bottiglia, sono convinta che l’etichetta sia la prima presentazione che fa da filtro al contenuto.